Di Marco Bombagi
La Città Eterna sarà per un week end la capitale europea delle nuove tecnologie. In questi tempi di magra all’ombra del Colosseo, tra scandali e disastri assortiti, sembra una battuta. Di più, una notizia. Ma è tutto vero. Maker Faire 2015, “il più importante spettacolo dell’innovazione al mondo” come si legge nel sito ufficiale dell’evento, per la terza volta si tiene a Roma.
Dopo il Palazzo dei Congressi dell’Eur e l’Auditorium Parco della Musica, questa volta tocca all’Università La Sapienza ospitare l’evento dal 16 al 18 ottobre. E come per le precedenti edizioni, stiamo parlando di un successo assicurato.
“Un’area di oltre 100mila metri quadrati interamente a disposizione”, si legge nel comunicato stampa di apertura, “più di 15mila metri quadrati di spazi espositivi, più di 600 stand con oltre 700 invenzioni in mostra provenienti da tutto il mondo selezionate tra più di 1300 progetti arrivati alla Call for Makers che si è chiusa a metà giugno, centinaia di workshop e seminari con gli speaker più importanti del settore, un’area dedicata ai kids di quasi tremila metri quadrati dove i ragazzi dai 5 anni in poi avranno a disposizione più di 90 laboratori per imparare a programmare, costruire il proprio robottino e tanto altro. E non è finita!”.
Dalla “House of Drones”, una mega voliera di circa 300 metri quadrati di larghezza e di 22 metri d’altezza, dove i protagonisti saranno i droni con le loro performance, all’area “Maker Music”, appositamente dedicata ai maker della musica e alle loro sperimentazioni. E poi “la grande Area FOOD & Agricolture”, prosegue il comunicato, “con oltre 40 espositori presenti: dall’innovazione nel campo della produzione di birra artigianale, alla stampa di crepes in 3D, al robot che fa cocktail, al tappo intelligente per tracciare la conservazione del vino, passando per gli orti verticali, arrivando alle coltivazioni idroponiche”.
Senza dimenticare le scuole, con i 30 progetti selezionati e relativi stand, “quasi il doppio rispetto agli spazi dello scorso anno”, e gli storici protagonisti della manifestazione, ovvero i maker e gli artigiani innovativi, “81 selezionati su oltre 200 domande arrivate”. Dalla medicina all’agricoltura, passando per la sicurezza. Ogni genere di creazione che possa avere un’applicazione fruttuosa nella quotidianità di ogni uomo. Una vita più semplice per tutti. Almeno questa è l’intenzione.
Con Maker Faire, quindi, Roma prova, per qualche giorno almeno, a superare le miserie di questi tempi. A guardare al domani con la consapevolezza che, nonostante tutto, vi siano ancora energie positive e idee innovative per affrontare il futuro con fiducia.