Roma, 12 aprile 2013 da Libera Uscita (www.liberauscita.it)
L’8 aprile finalmente a Modena è stato possibile, grazie all’impegno di Léon Bertrand di Libera-Uscita, vedere il bellissimo ed interessantissimo film-documentario “7 GIORNI” che, in realtà, racconta assai più degli ultimi sette giorni di Eluana Englaro.
Un pubblico numeroso, attento e partecipe ha assistito alla proiezione frutto della collaborazione tra LIBERA-USCITA, ARCI che ha organizzato la rassegna “L’Italia che non c’è – 2013” e UAAR.
Nel filmato viene raccontata tutta la tragica storia che, iniziata in una notte profonda dell’ormai lontano 1992, trova il suo epilogo nel decesso di Eluana alla Clinica “La Quiete” di Udine il 9 febbraio 2009.
La regia sapiente di Ketty Riga e Giovanni Chironi alterna numerose, significative interviste di protagonisti della vicenda, con bellissime immagini dei luoghi in cui gli eventi si succedono e dirette televisive fornite da Skytg24: la partenza dell’autoambulanza da Lecco, l’arrivo a Udine, le dirette dal Parlamento.
Si nota l’assenza, certo non casuale, del grande protagonista Beppino Englaro e, naturalmente, Eluana la vediamo, come sempre, solo nelle bellissime, tante fotografie che la ritraggono piena di vita come era prima del tragico incidente. Una scelta di grande dignità di Beppino, da rispettare assolutamente.
La prima intervista è con il medico Riccardo Massei che per primo la ebbe in cura in rianimazione. Ci racconta di come, con suo stupore ed incredulità, ascoltò Beppino e la moglie Saturna rivendicare il diritto alla sospensione di tutte le terapie poiché era ormai evidente che i danni cerebrali erano spaventosamente ingenti. Trasecolò il Dr. Massei, non gli era mai accaduto d’udire una simile richiesta. Eppure Beppino e Saturna sapevano molto bene che la loro Eluana mai avrebbe accettato di sopravvivere a sé stessa in quella condizione e quindi non c’era che da rispettarne e farne rispettare la volontà. Seguono interviste di parenti che testimoniano la volontà di Eluana. L’intervista al neurologo Defanti che dopo aver visto e visitato la giovane rilasciò diagnosi di SV permanente.
Le scene raccapriccianti di quanti intendevano fermare l’autoambulanza in partenza da Lecco: “Eluana svegliati, ti vogliono uccidere!” L’intervista ad Amato De Monte che con coraggio si mise a disposizione per interrompere le terapie nel rispetto della sentenza della Corte d’Appello di Milano del luglio 2008. La sua grande paura che durante quegli interminabili 400 chilometri Eluana potesse cadere in coma. Cosa avrebbe dovuto fare? Rianimarla? Era solo, doveva decidere lui…..Alla “Quiete” attendeva l’equipe infermieristica a capo della quale era Cinzia Gori che, in una prima intervista, racconta l’assembramento impressionante di media che stazionavano davanti all’ingresso principale della Clinica per cui avvertì Amato affinché entrassero dall’entrata secondaria. I tentativi del Governo per impedire che la legge avesse il suo corso. La dichiarazione di Berlusconi, Presidente del Consiglio, per il quale Eluana Englaro poteva avere un figlio!! Certo per lui una donna non è molto di più di una vagina e di un utero!! Se la testa non c’è: meglio!!
Poi l’annuncio in Parlamento della morte e la bagarre che ne seguì e la dichiarazione del Sen. Quagliariello (oggi “saggio”): “Eluana non è morta, Eluana è stata ammazzata”
Dopo la proiezione ha aperto il dibattito Léon Bertrand di LIBERA-USCITA che con parole pacate e ben scelte ha posto l’accento sull’importanza della memoria, non dimenticare per poter andare avanti secondo ragione nel rispetto di ogni libera scelta. E, per non dimenticare, ha ricordato come Eluana dovette compiere i 400 chilometri da Lecco a Udine perché il “celeste” Formigoni, allora Governatore della Lombardia, aveva dichiarato che nessuna struttura sanitaria lombarda sarebbe stata disponibile.
La parola è poi passata ad Enrico Matacena che rappresentava l’UAAR e che ha posto l’accento sull’importanza fondamentale del rispetto della laicità dello Stato.
Sono seguiti numerosi interventi dal pubblico che hanno consentito di approfondire il discorso sul testamento biologico e sul registro comunale dei testamenti biologici attivo a Modena dal Giugno 2010.
Al termine molte persone hanno ritirato copia di modello di testamento biologico messo a disposizione da Libera-Uscita (a 50 centesimi perché la carta costa) e, chi ha voluto, ha potuto acquistare il bel volume di Amato De Monte e Cinzia Gori “Gli ultimi giorni di Eluana Englaro.
Una serata che è stata apprezzata da partecipanti e organizzatori.
Un consiglio: proiettate ovunque possibile questo bel film-documentario!