La libreria del Palazzo delle Esposizioni accoglie il 29 marzo la presentazione di una collana di libri insolita e affascinante fin dal nome: “Lunga conservazione”, edizioni CambiaunaVirgola. Un’iniziativa la cui unicità emerge non solo dai testi delle opere ma anche dalla loro estetica. Non è la sola bellezza delle parole infatti, a rendere tali scritti eterni, ma anche il formato ridotto che permette di riporli comodamente in una tasca per portarli ovunque. Un omaggio ad Aldo Manuzio che rivoluzionò il concetto stesso di lettura. Altro elemento caratterizzante è la cura delle immagini di copertina.
Libri liberi e autonomi, non soggetti all’ammaestramento della grande editoria, sin dalle immagini di copertina prive di scritte, dominanti e pure. Come se il testo all’interno dovesse talvolta attendere il proprio tempo. E poi un formato che per dimensioni ridotte non colpirebbe certo lo sguardo del cliente medio su uno scaffale in una grande libreria. La straordinarietà che abita nel rifiuto dell’omologazione, una sorta di ribellione silenziosa armata di parole scritte in piccolo e di immagini iconiche.
Il 29 marzo la libreria del Palazzo delle Esposizioni si apre al pubblico per la presentazione della collana “Lunga conservazione”, edita da CambiaunaVirgola. Sono gli autori stessi, con l’introduzione di Marco Giovenale e Fabrizio Rossi, a narrare vicende e storie che hanno portato a quest’iniziativa. Da Igor Patruno a Sebastiano Triulzi, fino a Silvia Bordini, erede della memoria di Aelia Laelia, casa editrice corsara degli anni ottanta, e a Giuseppe Garrera, musicologo, collezionista e curatore di mostre tra cui recentemente quella su Pier Paolo Pasolini, proprio al Palazzo delle Esposizioni.
Libri da collezionare e allo stesso tempo da consumare nella lettura e nel confronto. Lunga conservazione ma anche conversazione, quindi. Perchè le parole vivono nelle riflessioni e nella memoria, in uno sguardo catturato da una copertina talmente espressiva da rendere quasi secondario il testo, come nel caso di “Pasolini e le donne”, con l’omaggio all’autore nel suo stretto rapporto con la madre. Altre opere della collana sono “L’incipit dell’Infinito” e la vertigine di quel primo immortale endecasillabo e poi “Tecniche d’evasione” e “Tu parlavi una lingua meravigliosa” , che rimandano a mostre curate sempre da Garrera. Senza dimenticare l’esperienza di Aelia Laelia e il suo bagaglio di memorie e di libri perduti e ritrovati, che parlano di anni turbolenti e appassionati.
“Lunga conservazione” è una dispensa di sapere a portata di mano e tasca. È sufficiente avere fame di fantasia ed emozioni per aprirla anche solo per una delicata degustazione, prendendosi tutto il tempo che serve. Tanto quelle parole non scadono. Non c’è fretta.