POST IT PER IL CARDINALE BAGNASCO. LA SCRIVA LEI PER FAVORE QUESTA LEGGE
(15.11.08) Egregio Cardinale, dopo averla impedita nella scorsa legislatura tramite le guardie svizzere presenti nella Commissione sanità del Senato, adesso Lei con le altre gerarchie vaticane insiste invece per una legge sul testamento biologico. Una legge, beninteso, fatta su misura delle “vostre” opinioni, come al solito “non negoziabili”, per impedire che la magistratura emetta altre sentenze come quelle sul caso Englaro. “Una legge – ha tenuto a precisare – fatta però in modo che rispetti dei limiti, valori assoluti e fondamentali, come ad esempio la volontà certa della persona, la responsabilità in scienza e coscienza del medico, e poi la distinzione chiara tra quelle che sono le cure e le terapie e le funzioni vitali come sono la nutrizione e l'idratazione”. In sostanza, una legge che impedisca al paziente di rifiutare l'alimentazione e l'idratazione artificiale e che dia in ogni caso al medico la possibilità di applicare o non applicare le disposizioni del testamento biologico: privandolo, così, di ogni significato. Caro Cardinale, perché a questo punto non fa una cosa, perché per evitare fraintendimenti non la scrive direttamente Lei questa legge e non la manda a Fini e Schifani, che dopo aver sentito i capigruppo ci metteranno un timbro sopra e la passeranno alla Gazzetta Ufficiale? Poi si potrà pensare, per queste materie, a un canale diretto tra la Cei e la Gazzetta, che eviti al Parlamento italiano di perdere tempo a discutere sui “valori assoluti” delle gerarchie vaticane. Con quei quattro soldi che prendono i nostri valorosi parlamentari, è giusto fare il possibile perché non si affatichino troppo.
(15.11.08) Egregio Cardinale, dopo averla impedita nella scorsa legislatura tramite le guardie svizzere presenti nella Commissione sanità del Senato, adesso Lei con le altre gerarchie vaticane insiste invece per una legge sul testamento biologico. Una legge, beninteso, fatta su misura delle “vostre” opinioni, come al solito “non negoziabili”, per impedire che la magistratura emetta altre sentenze come quelle sul caso Englaro. “Una legge – ha tenuto a precisare – fatta però in modo che rispetti dei limiti, valori assoluti e fondamentali, come ad esempio la volontà certa della persona, la responsabilità in scienza e coscienza del medico, e poi la distinzione chiara tra quelle che sono le cure e le terapie e le funzioni vitali come sono la nutrizione e l'idratazione”. In sostanza, una legge che impedisca al paziente di rifiutare l'alimentazione e l'idratazione artificiale e che dia in ogni caso al medico la possibilità di applicare o non applicare le disposizioni del testamento biologico: privandolo, così, di ogni significato. Caro Cardinale, perché a questo punto non fa una cosa, perché per evitare fraintendimenti non la scrive direttamente Lei questa legge e non la manda a Fini e Schifani, che dopo aver sentito i capigruppo ci metteranno un timbro sopra e la passeranno alla Gazzetta Ufficiale? Poi si potrà pensare, per queste materie, a un canale diretto tra la Cei e la Gazzetta, che eviti al Parlamento italiano di perdere tempo a discutere sui “valori assoluti” delle gerarchie vaticane. Con quei quattro soldi che prendono i nostri valorosi parlamentari, è giusto fare il possibile perché non si affatichino troppo.