C’è una città in cui un mare popolato da pesci e squali è a due passi da bellissimi chalet di montagna a picco su valli in fiori e dove Superman e Batman percorrono il tetto di edifici dallo stile vittoriano, mentre una scimmia si arrampica sugli alberi e, poco distante, un omino vestito da pollo passeggia indisturbato tra i bistrot davanti a cui sono allestiti tavolini e parcheggiate biciclette. Non scherziamo affatto, questa città esiste davvero, anche se solo fino al 29 gennaio e si chiama CityLego.
CityLego, allestita da Kornice e Arthemisia Group, utilizzando ben 7 milioni di quei famosi mattoncini che tutti conosciamo sin da piccoli, è una vera e propria opera d’arte e di creatività che concretizza, grazie al lavoro realizzato da Lab (Literally Addicted to Bricks, Letteralmente dipendenti dai mattoncini), la fantasia di grandi e piccoli, presso le stanze del Guido Reni Distrinct di Roma.
Su un grande tavolo espositivo c’è l’opera unica della mostra: una città vera e propria realizzata senza dimenticare alcun servizio.
Il percorso di visita di questa straordinaria Capitale della Lego, realizzata con precisione veritiera, parte dal quartier generale di Lab dove il gruppo di lavoro ha rappresentato se stesso intento alla costruzione dell’opera. Continuando a girovagare per le stradine di mattoncini, troviamo dei bar dove i cittadini conversano sgranocchiando un cornetto accomodati ai tavoli, degli autobus di linea sui viali principali con tanto di controllore a bordo, negozi di giocattoli e veterinari, un moderno ospedale, forze di polizia e trattori, poco fuori, nelle campagne che mietono del grano biondissimo.
Sui palazzi degli operai manutenzionano i balconi e puliscono i vetri, mentre un camion apposito, dotato di una gru elevatrice, porta all’altezza della plafoniera di un lampione stradale, un dipendente addetto a cambiare la lampadina fulminata.
Negli appartamenti sono seduti alcuni inquilini, chi è intento a pranzare e chi si rilassa nella vasca da bagno. Nel frattempo, famiglie e coppie di innamorati salgono e scendono da una ruota panoramica che gira per davvero senza sosta, mentre i ragazzi più grandi affollano le discoteche adiacenti, animati dal dj alla consolle. Wonder Woman e Hulk corrono sui lastrici solari insieme a Flashman e ciascuno difende il suo spazio di appartenenza in questo mondo fantastico in cui c’è posto per tutti, supereroi e uomini normali.
Accanto ad una cava dove si estrae incessantemente, ci sono boschi allietati da fiori bellissimi e dai colori cangianti e uomini in giacca e cravatta col cilindro escono di casa perfettamente a loro agio accanto ad operai in tuta. Punk con creste rosa sulla testa aspettano tranquillamente l’autobus vicino a cowboy con il capello calcato sulle tempie.
C’è operosità e serenità ovunque e, immergendoci in quello spazio senza tempo, respiriamo il profumo di quei luoghi che non esistono ma dove tutti siamo stati, almeno una volta, con l’immaginazione, perché CityLego è proprio questo: la città che abbiamo sempre immaginato quando giocavamo con i Lego nell’infanzia. Attorno a quel tavolo grandi e bambini, non staccano gli occhi da ogni dettaglio e, ciascuno in cuor proprio, se ne sente un po’ cittadino onorario. La patria, a volte, ha colori vivaci e mura fatti di mattoncini di plastica.