Corde nodose e spesse che delimitano un atipico quadrato da boxe, terreno di incontro e scontro d’anime più che di guantoni.
Al teatro Cometa dall’11 al 29 gennaio suona il gong per un imperdibile match tra esistenze che, partendo da angoli contrapposti si scambiano colpi d’ogni sorta, anche e non di rado al di sotto della cintola.
Ring è uno spettacolo sapientemente ironico, leggero e profondo al contempo, che esplora in svariati, estenuanti round vissuti a ritmo serrato, ogni tattica e tecnica delle varie tipologie di atleti amorosi impegnati. Michela Andreozzi e Massimiliano Vado, quest’ultimo anche regista, interpretano con freschezza e coinvolgente istrionismo le molte sfumature dell’essere coppia, sottolineando ogni risvolto che contraddistingua quel quotidiano, dolce o amaro, corpo a corpo che è la vita insieme.
Lo spettacolo, grande successo in Francia e attualmente rappresentato in tutto il mondo, è frutto della creatività di Leonore Confino senza dimenticare la traduzione di Antonella Questa. Un ritratto fedele, onesto e spietato del coacervo di fragilità e ossessioni, speranze e frustrazioni, aspettative e realtà che contraddistingue il rapporto a due.
Da Adamo ed Eva ai nostri tempi, dagli albori della convivenza umana alle fragilità 2.0, si alternano i combattenti per la felicità che si fronteggiano cercandosi e respingendosi in una danza cruenta e leggiadra. Come la farfalla e l’ape della celebre frase di Cassius Clay divenuto Muhammad Alì, le cui gesta nella leggendaria sfida con Foreman riecheggiano sul palcoscenico grazie alla voce inconfondibile di Rino Tommasi, Lui e Lei volano e si pungono senza sosta, fino al knockout di uno dei due.
La metafora della noble art, simbolo eterno per gli amanti del combattimento nonché paragone immediato per gli amanti in generale, appare così appropriata come nessun’altra. I sentimenti su cui si fonda ogni convivenza, infatti, appaiono tanto straripanti quanto estenuanti alla lunga distanza, e possono essere tranquillamente accostabili al pugilato con un’unica fondamentale differenza: la vita insieme può anche durare più o meno di 12 riprese. E il gong, in genere, non lo ordinano organi terzi.
La bravura dei due protagonisti sul palco, Andreozzi e Vado, sta proprio nel riuscire a spaziare con differenti registri interpretativi dal drammatico al comico, dal romantico allo sfrontato. Senza dimenticare quelle venature di commozione che non possiamo non ammettere esistano persino oggi. Non di solo cinismo vive l’uomo, e neppure la donna. C’è speranza anche sul ring.