di Elisa Suplina e Leonardo Masucci
All’indomani della grande performance con Arancia Meccanica al Teatro Eliseo fino allo scorso 15 maggio che lo ha visto tra i protagonisti, abbiamo incontrato Sebastiano Gavasso, giovane attore romano.
Sebastiano si è avvicinato al teatro già da ragazzo, quando con la scuola partecipa a diversi spettacoli che lo portano fin sulle tavole del Teatro Quirino. La casualità vuole che un suo amico dell’università gli chieda di accompagnarlo alle prove per la messa in scena de’ Il giuoco delle parti, per il quale gli viene offerto uno dei ruoli principali. “Era presente quel giorno un regista che mi nota e mi propone il provino per lo spettacolo Il cuore rivelatore. Da lì è iniziata la mia carriera” racconta.
Iscritto alla facoltà di Filosofia, smette per un periodo di recitare. Ha un nuovo, eccitante progetto: aprire con un suo caro amico un campeggio ad Ibiza. Alterne vicende lo fanno però rientrare in Italia, con l’idea di ripartire poco dopo per l’Africa insieme ad Amref. Nuovamente il caso ci mette lo zampino e Sebastiano si ritrova al provino per la scuola di teatro Circo a Vapore (attualmente Accademia Internazionale di Teatro). Segue il primo anno e poi, amante quale è dei viaggi, decide di partire per una nuova avventura. Destinazione Australia. Anche qui però il richiamo alla recitazione è troppo forte e riprende così gli studi al PAC – Perth Actors Collective, dove sua maestra è Annie Murtagh-Monks, scout tra gli altri del grande Heath Ledger “con lei sono riuscito a controbilanciare lo studio del corpo, fatto prima, con quello psicologico del personaggio. La ricerca, il rigore, l’immersione emotiva. Uno dei segreti che Annie mi ha insegnato è di arrivare a pensare quello che penserebbe il personaggio. In quel modo l’azione diventa organica e credibile”
Dopo essersi fatto le ossa con la cooperativa sociale Les Enfants Terribles, dedicata a teatro e ricerca, Sebastiano è tutt’ora attivo su diversi fronti, occupandosi ancora di formazione con l’amico e collega attore Diego Migeni. “Continuo a fare tanti altri lavori, fortunatamente tutti legati all’aspetto culturale, artistico, teatrale”.
Protagonista nello spettacolo corale Dignità autonome di prostituzione a firma del geniale Luciano Melchionna, Sebastiano è arrivato anche al cinema con ZETA di Cosimo Alemà lo scorso 28 aprile.
Il suo volto è inoltre noto per la web serie JESVLOG in cui veste i panni di un Gesù tratto dai vangeli apocrifi: “Ormai sono tre anni che questa avventura prosegue. Di solito ogni martedì alle 2.30 facciamo uscire una nuova puntata”.
E poi l’incredibile Arancia Meccanica. Un mese di prove intensissime iniziate con una giornata di improvvisazione in giro per la città di Napoli. “Sapevamo soltanto i ruoli, ma nulla di più. Io nel ruolo di Dim insieme ad Alex/Daniele Russo e Georgie/ Alessio Piazza ci siamo incontrati nel centro della città, senza esserci visti prima. Unico segno di riconoscimento delle scarpe gialle. Abbiamo realizzato col resto del cast in 10 ore tutto lo spettacolo, andando a braccio”. Un’esperienza evidentemente ben riuscita, visto il successo registrato dallo spettacolo e l’assoluta credibilità di tutti gli attori in scena.
Adesso Sebastiano è impegnato con lo spettacolo D5, Pantani dal grande valore artistico e soprattutto umano.
“Da tempo con i mie colleghi avevamo questo progetto sulla figura di Marco Pantani ed ora si è finalmente concretizzato in uno spettacolo che debutterà in forma di lettura scenica il 5 giugno prossimo nel suggestivo Circolo ARCI Cicco Simonetta di Milano. Scritto da Chiara Spoletini, andrà in scena anche con Alessandro Lui: due splendidi e bravi compagni con cui ho avuto la fortuna di condividere non solo questa avventura.
Quando hanno proposto a Chiara, autrice di incredibile livello, di scrivere un testo dedicato allo sport, lei ha pensato a Pantani. Io, che non sono un fan del ciclismo, ho da subito amato quella storia e ho iniziato a documentarmi.
Due le date fondamentali della sua vita: il 5 giugno ’99 quando Marco, già vincitore del Tour de France, viene fermato ad una tappa dalla vittoria anche del Giro d’Italia (sarebbe stato il secondo Giro vinto dopo quello del 1998) per un livello di globuli rossi nel sangue sospetto. Fermato in via precauzionale dalla Federazione Ciclismo, per Pantani inizia una parabola discendente. Lui che per tante volte era riuscito a rialzarsi durante la sua carriera, da quel giorno dirà al mondo “adesso vi faccio vedere io cos’è un drogato”. Oggi sembra che quel controllo fosse stato pilotato per un giro di scommesse. Se così fosse, Marco dovrebbe vedere riconosciuta non soltanto la vittoria del Giro, ma soprattutto la dignità umana che gli hanno voluto togliere. Proprio per questo lo spettacolo debutterà il 5 giugno.
L’altra data è il 14 febbraio 2004 quando il grande campione viene trovato morto nella sua stanza del Residence Le Rose di Rimini. I segni delle percosse trovati sul suo corpo e la vicenda che tristemente ha ferito l’anima di questo eccellente sportivo, mi hanno spinto ad abbracciare la sua causa, anche con il supporto della Fondazione Pantani, su Change.org per chiedere al GIP di Rimini di non archiviare il caso. Chiunque volesse può firmare la petizione su www.change.org/pantani
Se una madre quel giorno ha perso un figlio, Cesenatico ha perso un cittadino di valore a cui va necessariamente restituita dignità. Marco è in assoluto una figura teatrale tragica, epica, umana. In lui ci si può riconoscere. Ritrovare la voglia ogni volta per affrontare nuove sfide lo fanno sembrare come il Sisifo della mitologia, un esempio di forza con cui mirare ad un obiettivo e perennemente ricominciare”.
Sebastiano Gavasso sarà in scena con D5, Pantani domenica 5 giugno alle ore 18.00 al Circolo Arci Cicco Simonetta di Milano.
D5, Pantani
Circolo Arci Cicco Simonetta
ore 18.00
Via Cicco Simonetta, 16 – P.ta Ticinese/Navigli – Milano
ingresso gratuito