La prigione di pietra è il romanzo storico, giunto alla seconda edizione, di Michele Porcaro sulla guerra del Peloponneso, il conflitto che vide le due potenze elleniche l’una di fronte all’altra nel V secolo avanti Cristo.
Una vicenda umana che si sviluppa all’interno di un grande evento storico, ovvero quella di Archippide e della guerra del Peloponneso. Un giovane oplita dell’esercito ateniese che parte alla volta di Siracusa, in Sicilia, per partecipare ad uno dei capitoli dell’epico scontro tra le due potenze dell’epoca, Sparta e Atene. Un conflitto che consumò i contendenti per lunghi anni in diversi luoghi, cambiando la Grecia per sempre.
L’autore delinea un percorso tra storia e fantasia descrivendo nel proprio romanzo gli accadimenti reali con grande fedeltà alle fonti e ponendo accanto a questi le creazioni frutto dell’immaginazione concedendo eguale spazio ai vari ambiti, pur rimanendo sempre fedele al contesto e ai riferimenti: personaggi e templi, psicologia e descrizioni si intrecciano in una narrazione che ha portato a “La prigione di pietra” il premio letterario “Urbe Parthenicum”, con menzione d’onore di miglior romanzo storico.
“Ho voluto raccontare la quotidianità e gli eventi salienti del mondo antico”, dice Porcaro durante l’ultima presentazione tenutasi presso la facoltà di lettere dell’università La Sapienza, il 27 febbraio, “ma anche il dissidio interiore del protagonista, un ragazzo che parte per una guerra e non sa cosa ne sarà della propria vita. Ho voluto”, conclude, “dare il giusto spazio sia alla dimensione storica sia a quella romanzesca”.
Il lettore vivrà così, nelle pagine del libro, la Seconda Spedizione Ateniese in Sicilia combattuta da Sparta e Atene tra le spiagge della Trinacria nell’estate del 415 a.C., e la detenzione di oltre settemila soldati ateniesi nelle latomie di Siracusa, grotte calcaree caratteristiche e peculiari del territorio che danno il titolo al romanzo.