di Adalgisa Marrocco
“Staminali e fecondazione assistita: evoluzione giurisprudenziale dei diritti della persona”, questo il titolo del convegno organizzato dall’Associazione Luca Coscioni e svoltosi al Senato in data 8 aprile 2015. Un incontro mirato, tenutosi in un momento febbrile per quanto riguarda le suddette tematiche: il prossimo 14 aprile, infatti, la Corte Costituzionale si pronuncerà circa il divieto imposto dalla Legge 40/2004 alla Procreazione Medicalmente Assistita per coppie fertili ma portatrici di patologie genetiche e, più avanti, fornirà verdetto sul divieto di ricerca sulle cellule staminali embrionali.
Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, ha dichiarato: «La Corte costituzionale si appresta a decidere su temi fondamentali come la ricerca sugli embrioni e l’accesso alla fecondazione assistita di pazienti non sterili. Qualunque sia la decisione della Corte, il Parlamento italiano potrebbe in ogni caso intervenire per rimuovere divieti che danneggiano la ricerca e la salute. Il ruolo della Corte Costituzionale e dei tribunali è stato fino ad ora determinante ma ora tocca la legislatore riformare la legge e dare vita ad una normativa più laica e liberale. Questo il motivo delle due petizioni al Parlamento che oggi lanciamo». Infatti, durante il convegno, sono state due le raccolte firme annunciate: una concerne la libertà di ricerca sugli embrioni umani; l’altra riguarda l’accesso alla fecondazione per coppie non sterili, ma affette da patologie genetiche e cromosomiche.
Riguardo la prima tematica chiamata in causa dall’Associazione Luca Coscioni nel corso del convegno dello scorso 8 aprile, è necessario ricordare che la ricerca sulle cellule staminali è fondamentale per trovare cure contro malattie che solo in Italia colpiscono milioni di persone. I ricercatori ricordano che, per ottenere risultati ottimali, gli studi devono essere condotti su varie tipologie di staminali (adulte, embrionali, riprogrammate e ottenute mediante la cosiddetta “clonazione terapeutica”). Invece, nel nostro Paese, la Legge 40/2004 punisce (con reclusione dai 2 ai 6 anni più aggravanti; con sanzioni che vanno dai 50.000 a 150.000 euro; con la sospensione da 1 a 3 anni dall’esercizio della professione) gli scienziati che realizzino (anche ai soli fini di ricerca) qualsivoglia sperimentazione su embrione umano e/o interventi di clonazione terapeutica. Così, i laboratori italiani devono importare linee di cellule staminali embrionali dall’estero.
Per quanto concerne la seconda problematica, l’Associazione Luca Coscioni ha tenuto a sottolineare l’assurdità dei paletti posti dalla Legge 40 alle coppie non sterili ma affette da patologie genetiche che, non potendo accedere alla fecondazione assistita, si vedono preclusa la possibilità di un’analisi genetica pre-impianto e rischiano l’aborto.
La Legge 40/2004 è stata man mano svuotata grazie all’intervento di tribunali e Corte Costituzionale, ma c’è ancora molto da fare. L’Associazione Luca Coscioni fornisce un resoconto costantemente aggiornato dal titolo “Cosa resta della Legge 40” che, per completezza di informazione, riportiamo di seguito:
– Divieto di produzioni di più di tre embrioni – Rimosso con sentenza della Corte Costituzionale 151/2009;
– Obbligo di contemporaneo impianto di tutti gli embrioni prodotti – Rimosso con sentenza della Corte Costituzionale 151/2009;
– Divieto di diagnosi pre-impianto per le sole coppie infertili – Rimosso con sentenza del Tar Lazio 2008 (Linee Guida);
– Divieto di eterologa – Cancellato con sentenza della Corte Costituzionale il 9 aprile 2014;
– Divieto di accesso alle coppie fertili ma portatrici di patologie genetiche – Sentenza di condanna della Corte EDU 29 agosto 2012 nei confronti d’Italia. Decisione eseguita nell’anno 2013. Divieto in attesa di udienza in Corte Costituzionale con ordinanze del Tribunale di Roma gennaio e febbraio 2014;
– Divieto di utilizzo degli embrioni per la ricerca scientifica e revoca del consenso – In attesa di udienza in Corte Costituzionale – Udienza Grande Camera Corte Edu 18 giugno 2014;
– Divieto di accesso alla fecondazione assistita per single e coppie dello stesso sesso – In vigore.