Va in scena il disagio sociale e ci va ridendo con Immigrati brava gente al Teatro de’ Servi fino al 13 dicembre.
Il testo brillante di Bernardino De Bernardis (regista e attore nei panni di Salvatore) ci offre una commedia napoletana molto piacevole che analizza il tema della diversità culturale, divertendo ed anche emozionando in scene di particolare intensità (come quella tra l’immigrato Omar e Salvatore). Impariamo che si può ridere rispettosamente su tematiche sociali particolarmente gravi e attuali come i disagi che questa famiglia del sud si ritrova a dover vivere: tra il lavoro del capofamiglia che non va, figli che non vanno proprio al lavoro e che non intendono provare a cercarlo, il fenomeno dell’immigrazione visto da molto vicino (dal proprio salotto) e…una simpatica suocera invadente e una strampalata vicina di casa attrice.
Una considerazione sulla nostra società decadente che dimentica di essere stata ed essere ancora migrante, messa allo specchio con quella dei migranti “ufficiali”, quella che associamo ai barconi: Omar scappa dalla povertà, in fondo come l’Italia di oggi ormai in una piena povertà di speranze, diventata al massimo il Paese più sviluppato del Terzo Mondo. La riuscita dello spettacolo sta nell’ affrontare questi temi ridendo, senza tifare per una visione di chiusura o per una di apertura, ma guardando il problema a tutto tondo e generando simpatia per ciascun personaggio. Nella nostra società decadente non poteva mancare il Grande Fratello, disperato ufficio di collocamento contemporaneo per privi di talento come il figlio Roberto, che entra nella casa dove, da gieffino modello, intreccia relazioni con tutte le partecipanti e usa mezzucci per vincere il montepremi. E come se non bastasse piomba in casa un inetto ispettore Trovato a creare caos, divertente e riuscito richiamo a Clouseau della Pantera Rosa. Insomma c’è molto in questa commedia, mai appesantita, sempre con un buon ritmo e con una compagnia capace di regalare un’ intelligente leggerezza.