Insinna festeggia con voi il nuovo anno e vi porta in viaggio su La macchina della felicità
In scena al teatro Sala Umberto ancora per alcuni giorni, fino al prossimo 6 gennaio, un coinvolgente Flavio Insinna con la sua Macchina della felicità – ricreazione.
Prendendo spunto dal libro che lo stesso attore ha scritto nel 2014, interagendo con il pubblico, l’istrionico interprete porta tutti in un viaggio di riflessione e scanzonate risate. “Chi di voi è felice? Chi è felice alzi la mano!” così si apre lo spettacolo e da lì parte un excursus fatto di racconti e conversazione.
Vittorio, protagonista del romanzo, è un po’ il traghettatore con cui ciascuno di noi può volendo ricominciare a sognare: lui che soffre di insonnia e che passa da una storia all’altra quasi senza interesse, scopre poi l’amore per la cassiera Laura. Ed è in fondo proprio lì che la felicità si fa scorgere: quasi per caso, in modo inaspettato, mette le radici il sentimento che più di tutti ci fa rinascere.
Macchina della felicità è uno show a tutto tondo, in cui si narra una storia, si ride e ci si prende un po’ in giro, uno spettacolo in cui si canta (e come in ogni Natale che si rispetti non può mancare un Jingle bell) accompagnati dalla Piccola Orchestra e dalla splendida voce di Martina Cori.
Macchina della felicità – ricreazione rappresenta davvero il momento di divertimento che provavamo da piccoli, quando la campanella suonava l’intervallo e finalmente tutto era gioco! Così allo stesso modo Insinna, figlio della scuola di Proietti come manifestamente appare, è un uomo capace di intrattenere, far ridere, coinvolgere e perchè no riflettere con una facilità e un approccio sempre molto fresco e mai ruffiano.
Si passano circa due ore in allegria, con la sola voglia di essere spensierati e godersi una serata all’insegna del buon teatro leggero e ben fatto, costruito con cura e sempre assolutamente in grado di rendere ciascuno di noi parte imprescindibile e unica dell’intero meccanismo. Se a volte dimentichiamo le cose davvero importanti, non è affatto un male soffermarsi e chiedersi “La felità è un viaggio? O una destinazione?” come dice l’incipit del libro… E voi che ne pensate? Chiudete gli occhi per attimo, fermatevi a pensare e datevi una rispota… La migliore che potete.