Al teatro Quirino va di scena il teatro nel teatro
In una fredda e cupa Berlino al tempo della Repubblica di Weimar, sopraffatta da una profonda crisi economica e dalla sempre più imperante ombra di Adolf Hitler in costante ascesa, la giovane attrice squattrinata Susanne Weber interpretata da Veronica Pivetti si mette in società col collega attore Vito Esposito, l’immigrato napoletano di Yari Gugliucci. Dopo provini e vani tentativi, la neonata ditta artistica trova finalmente il successo dando alla luce il personaggio di Viktor und Viktoria.
Uomo vestito da donna (in verità donna che si finge uomo per travestirsi da donna e lavorare), en travesti, femmineo quanto basta per poter deliziare i palati degli avventori dei locali notturni, il finto Viktor che in scena diventa la vera Viktoria raggiunge in pochissimo tempo il clamore delle più prestigiose città europea, arrivando oltreoceano sino a New York. Nasce così una vera e propria macchina del successo cui fanno da spalla la ballerina Lilli Shultz (Roberta Cartocci) e l’attrezzista Gerhardt (Nicola Sorrenti), oltre la guida imprenditoriale della Baronessa Ellinor (Pia Engleberth). Con loro anche il Conte Frederich Von Stein di Giorgio Borghetti.
Lo spettacolo musicale, diretto da Emanuele Gamba e liberamente tratto dal film di Reinhold Schunzel, sarà in scena fino al 17 febbraio al Teatro Quirino. Una commedia ben costruita, garbata nei modi, talvolta fin troppo. Belle le scenografie semovibili a firma di Alessandro Chiti, colorati e adattissimi i costumi di Valter Azzini, plauso anche alle musiche orginali di Maurizio Abeni. Forte del contesto storico in cui è ambientato e delle sovrabbondanti contraddizioni perbeniste Viktor und Viktoria poteva in questa versione spingere un po’ più il piede sull’acceleratore, portare volendo più all’estremo la storia. Il risultato è comunque una commedia riuscita, senza sbavature. Divertenti i guizzi ironici, gli scambi di battute, gli equivoci che ruotano intorno al finto fallo di cotone che Viktor Viktoria deve sempre indossare.
Veronica Pivetti convince: in scena ritroviamo certamente quel suo fare un po’ buffo, che ben si sposa con il personaggio di Susanne. Brava anche quando canta e interpreta Viktor und Viktoria, quando fa il seducente uomo alle prese con il successo e l’ammaliatrice sul palcoscenico con gli abiti lunghi e le paillettes. Bravi anche tutti gli altri interpreti. Una compagnia che funziona, una messinscena dal sapore piuttosto classico, ma senza pecche particolari.